Una possibile revisione del piano è suggerita da timidi segnali come l’incontro Calenda-Meloni del 29 novembre, e nella chiosa del ministro Urso (MIMIT, ex MISE) sulla necessità di rivedere la Transizione focalizzandosi su cybersecurity e tecnologie cloud, ma soprattutto dall’interlocuzione in corso tra il Ministro degli Affari Europei Fitto e l’UE per l’estensione al 2023 di parte dei fondi del PNRR, da investire per mantenere le aliquote correnti, scongiurando quindi il dimezzamento del credito d’imposta, il cui esito non è ancora certo.

Notizie migliori per l’anno 2024, date dall’ipotesi formulata da Urso (ancora allo studio) di rivedere il piano Transizione 4.0 ristabilendo le aliquote attuali e rendendolo strutturale – ancora da capire se vincolato alla transizione green, agli obiettivi occupazionali o altro.